La Sardegna: un caso energetico unico in Italia
La Sardegna: un caso energetico unico in Italia

La Sardegna: un caso energetico unico in Italia

La Sardegna rappresenta un caso emblematico della complessità della transizione energetica. La condizione di isolamento geografico ha limitato di molto lo sviluppo delle infrastrutture energetiche, impedendole di costruire una rete per il trasporto del gas naturale ed escludendola così dal processo di metanizzazione nazionale. Ad oggi, quindi, gran parte dell’energia elettrica di cui l’isola necessita è generata da due centrali a carbone in regime di essenzialità, di cui una è quella di Fiume Santo.

Oggi per la Sardegna, dismettere gli impianti a carbone di Fiume Santo e Sulcis, che complessivamente hanno una potenza installata di circa 1000 MW, non sarebbe possibile per l’attuale capacità di trasmissione con il Continente, che non permetterebbe di rispettare il valore limite delle 3h/anno di LOLE – Loss of Load Expectation. Come riportato da Terna nel Rapporto di Adeguatezza 2021, in tali condizioni, il sistema sardo si considera inadeguato e insicuro, in quanto sarebbe molto probabile il verificarsi di uno o più eventi di distacco di una parte dei consumatori sardi, specie in caso di fuori servizio (per guasto o manutenzioni) del collegamento HVDC SA.PE.I (Sardegna – Penisola Italiana) – in questa configurazione la domanda attesa potrebbe superare le risorse disponibili per soddisfarla in assenza degli impianti a carbone.

Al fine di risolvere le criticità e quindi permettere la dismissione degli impianti a carbone Terna S.p.A. nel suo ruolo di TSO ha indicato come necessaria la realizzazione di un nuovo collegamento Centro Sud – Sicilia – Sardegna, chiamato Tyrrhenian Link e implementare nuova capacità di generazione programmabile opportunamente distribuita nell’isola.

Il Tyrrhenian Link è un nuovo corridoio elettrico al centro del Mediterraneo con 950 chilometri di lunghezza e 1.000 MW di potenza, per un costo complessivo di 3,7 miliardi di euro. È un’opera infrastrutturale di importanza internazionale: il collegamento migliorerà la capacità di scambio elettrico, favorirà lo sviluppo delle fonti rinnovabili e l’affidabilità della rete. Si tratta di un intervento fondamentale sia per fornire servizi di rete, contribuendo alla sicurezza dell’isola, sia come risorsa minima necessaria per far fronte ai possibili stati del sistema in situazioni di rete non integra e indisponibilità di risorse di regolazione e di sicurezza del sistema elettrico sardo.

In aggiunta alla realizzazione del Tyrrhenian Link, Terna indica come necessario anche approvvigionare almeno 500 MW di nuova capacità, di cui 200 installata nell’area nord della Sardegna e almeno altri nuovi 300 nell’area sud. Questi 500 MW, approvvigionati nell’asta del Mercato della Capacità con consegna 2024, dovrebbero consentire al sistema regionale sardo di raggiungere un livello di adeguatezza indicato da Terna come minimo, corrispondente a una probabilità di distacco di carico pari a 6 ore all’anno (LOLE – Loss of Load Expectation), ovvero il livello di adeguatezza al di sotto del quale il sistema elettrico sardo è considerato significativamente inadeguato dal Ministero della Transizione Ecologica e dall’ARERA.

Per raggiungere un livello di adeguatezza in linea con lo standard definito a livello nazionale e a livello europeo anche in Sardegna occorrerà dimezzare la probabilità di distacco di carico da 6 a 3 ore, realizzando nell’isola ulteriore capacità programmabile in grado di contribuire all’adeguatezza del sistema.

In Sardegna il phase-out dal carbone rappresenta una sfida specifica sia dal punto di vista infrastrutturale e tecnologica sia da quello occupazionale e sociale, data la rilevanza territoriale del comparto in termini di addetti e valore generato.

La tutela dell’occupazione e la sostenibilità sociale sono temi di primaria importanza per affrontare la transizione energetica in maniera equa, soprattutto nel contesto sardo. La Centrale di Fiume Santo costituisce da oltre 40 anni un punto di riferimento per l’intera isola: oggi è l’8a realtà produttiva della Sardegna e rappresenta il fulcro del principale centro industriale e imprenditoriale del nord dell’isola.

 

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