Il canale Muzza
Il canale Muzza

Il canale Muzza

La Centrale di Tavazzano e Montanaso ha storicamente utilizzato l’acqua del canale Muzza per il raffreddamento e ha partecipato attivamente agli interventi di manutenzione e ripristino del canale, che sono di grande importanza strategica per l’intero territorio del lodigiano. Il canale Muzza è un canale storico che si estende per 39 km attraverso la pianura lodigiana, prelevando le acque dal fiume Adda e distribuendole alle campagne. Questo canale è il più grande canale d’irrigazione della Lombardia, ma è anche il più antico canale artificiale di tutta Europa ed è stata una delle opere di ingegneria idraulica più importanti che ha contribuito alla ricchezza agricola del territorio nel corso dei secoli.

Al fine di migliorare l’efficienza della Centrale, si è svolta un’opera di adeguamento delle infrastrutture idrauliche del sistema Muzza, un progetto di valore sistemico sostenuto da EP Produzione, in collaborazione con il Consorzio Muzza Basso Lodigiano. Questo progetto mira a migliorare l’infrastruttura idraulica del canale Muzza, mediante interventi di sistemazione delle sponde, di dragaggio, di regolazione idraulica e di controllo delle piene. Questi interventi saranno utili non solo per la Centrale di Tavazzano e Montanaso, ma per l’intera comunità agricola del territorio.

Nel 2022, è stato effettuato il dragaggio del canale per rimuovere i sedimenti che ostruivano le bocche di presa dell’acqua. Il livello dell’acqua è stato abbassato in coordinamento con l’ARPA e con il Consorzio di gestione del Canale Muzza e anche i sedimenti all’interno delle opere di presa d’acqua sono stati rimossi. La fase di studio, coordinamento e progettazione delle attività si è svolta su un arco di tempo di circa 2 anni e ha permesso di concentrare l’attività di scavo e pulizia del canale in meno di 3 settimane lavorative. L’operazione ha permesso di pulire le opere di presa della Centrale dai sedimenti depositatisi nell’arco di circa 25 anni.

L’operazione produrrà benefici ambientali in quanto i terreni recuperati non saranno stati gestiti come rifiuti ma verranno utilizzati in loco come barriera per mitigare gli effetti visivi e acustici della centrale. Si è potuto, infatti, limitare l’invio a discarica del materiale dragato grazie a due fasi di indagine eseguite in accordo con il Consorzio di Bonifica Muzza Basso Lodigiano (CBMBL), gestore del canale Muzza, e in contradittorio con il Dipartimento ARPA di Lodi. Inoltre, circa 2500 m3 dei sedimenti sarà utilizzata dal consorzio per ripristinare le sponde di altri canali soggetti alla sua gestione. In questo modo, si ottengono diversi benefici ambientali:

  • il terriccio del fiume Muzza verrà invece reinserito in circolazione e utilizzato sia in cantiere sia per la ripristinazione di altri canali;
  • si evita il costo ambientale derivante dal trasporto di terreno che sarebbe stato necessario importare dall’esterno per la costruzione della barriera visiva e sonora;
  • il dragaggio ha consentito il ripristino del corretto flusso dell’acqua del fiume Muzza.

 

 

 

 

 

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